Il PNRR, per il rilancio dell’Italia, fa leva su tre assi strategici trasversali, condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale.
Tali assi dovranno ispirare ogni azione, ogni iniziativa di sviluppo. Lo stesso PNRR, inoltre, stabilisce processi e gestori dell’attuazione del programma.
E’ altrettanto chiaro che la sostanza del rilancio, in chiave di contenuti e progetti, debba arrivare da più parti: in primis, a nostro modesto parere, dai territori.
OST, rispetto alla propria area di riferimento, pone tre domande:
• Quali sono gli asset di investimento?
• Quali sono le metodologie che possono rendere attrattivo un progetto?
• Quali sono gli approcci gestionali?
Stiamo lavorando per trovare risposte operative ai quesiti, convinti che la programmazione dello sviluppo economico di un territorio necessiti di:
1. Analisi di contesto
La solida lettura e comprensione delle specifiche caratteristiche del territorio di riferimento è propedeutica alla costruzione di un progetto dotato di senso che, basato su dati territoriali georeferenziati, indicatori socioeconomici, indicatori ambientali, valutazione di opportunità, individui obiettivi aggreganti, di interesse comune, ad alto tasso di attrattività.
2. Raccolta, studio delle istanze e proposte
Un secondo elemento imprescindibile consiste nella raccolta delle istanze e nella loro declinazione in progetti finanziabili, coerenti con i requisiti stabiliti dalle stesse fonti di finanziamento. In questa fase la strutturazione delle vocazioni, i Goal SMART, i deliverable ed i relativi metodi di misurazione offrono elementi di ispirazione.
3. Partecipazione.
Nell’ambito della pianificazione dello sviluppo, assume ruolo centrale la partecipazione attiva di tutti gli stakeholder: dal nostro punto di vista occorre superare le velleità di supremazia dell’uno sull’altro, occorre prevedere momenti di attivazione generativa per stimolare creatività e passione. Questo è un processo complesso che richiede ai policy makers locali di attivare il Capitale Sociale, quella rete di capitali intangibili capaci di stabilire, costruire e mantenere relazioni positive con tutti gli attori della comunità locale, con i diversi livelli della pubblica amministrazione. La partecipazione, però, non è atto formale ma si fa sostanza quando si trasforma in “Governance multilivello”, in unità Meta comunale, in partenariato pubblico-privato.
Entro processi di governance integrata (es. accordi quadro di cooperazione, consorzi, contratti di programma, PPP etc.) diventa plausibile una rinascita sistemica capace di RESTITUIRE ALLE MAPPE IL VALORE DEL TERRITORIO